L'Italia ha iniziato a sviluppare la scherma per i non vedenti nel 2010, è stato al club ASD Scherma Modica che è nata l'idea.

L'obiettivo era far conoscere la scherma e fare pratica per il pubblico non vedente e ipovedente. Prima di questa data esisteva la pratica della scherma per i non vedenti ma senza lo spirito di competizione.

All'inizio si trattava di tre società (ASDScherma Modica, Caltanissetta e San Lazzaro) per un totale di 9 atleti. Il progetto iniziale è stato finanziato dalle aziende che hanno sponsorizzato il processo.

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Durante i primi tre anni, dal 2010 al 2013, non ci sono state gare ufficiali, solo presentazioni presso le organizzazioni sportive del campionato italiano.

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Nel 2014 la Federazione Italiana Scherma, dopo aver seguito e valutato il merito tecnico dei praticanti e il crescente numero di essi, ha annunciato ufficialmente la creazione del Campionato Italiano Ciechi .

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Durante questo campionato si sono contate 7 società per un totale di venti atleti (12 uomini e 8 donne). Da quella data sono stati assegnati 6 titoli femminili e maschili.

Questo campionato è accessibile dopo due partecipazioni a competizioni nazionali. Attualmente questo campionato è rivolto a tiratori di età superiore ai 14 anni.

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Da quel momento il numero dei praticanti è esploso. Nel 2020 l'ITALIA conta 15 club che praticano questa disciplina in competizione. È elencato un organico di 48 atleti (31 uomini e 17 donne) di cui 6 nella categoria U-14.

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Questa crescita è dovuta alla visibilità di questa pratica durante le competizioni ufficiali della Federazione Italiana Scherma. Formazione specifica per tecnici di scherma ciechi inclusa nel corso di formazione Scherma. Ma anche in arbitrato, gli arbitri dopo aver preso conoscenza delle regole devono fare una specializzazione sul campo.

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L'ambizione dell'Italia ora è quella di collaborare con altre nazioni europee che praticano questa disciplina per promuovere la scherma per i non vedenti nel mondo e diventare un paralimpico.